Si assiste oggi ad un vero e proprio stravolgimento del significato di questo termine.
Ciò che nell’antica Grecia rappresentava un insieme di diversi fattori fortemente interconnessi tra loro e che garantivano salute, benessere e forma fisica ha assunto oggi un significato più limitato, ristretto ad un’alimentazione definita (e di conseguenza rigida, limitante, pre-impostata) e, addirittura, di astinenza dal cibo.
Si è passati da un’armonia che garantiva benessere, salute e forma fisica, ad un qualcosa di ben distante da ciò.
Oggi la dieta viene intesa come un singolo strumento da utilizzare all’occorrenza, quando si necessita di perdere peso. Un’immagine negativa, cupa e triste che porta inevitabilmente al desiderio di limitarla al più breve tempo possibile, così da attenuare la sofferenza che sembrano inevitabilmente scaturirne.
Stile di vita
Bene, quindi il segreto è rendere una dieta uno stile di vita?
Nì.
Treccani definisce lo stile di vita:
“Un insieme di mode e modelli culturali di riferimento e relativi comportamenti”
Una descrizione coerente più che altro con le dinamiche che si osservano all’interno dei gruppi di persone che affermano di adottare una dieta chetogenica come vero e proprio stile di vita e non come un’alimentazione limitata nel tempo.
Nella maggior parte di questi casi, ciò a cui si assiste non è un approccio sano e razionale ad uno stile alimentare a lungo termine, orientato al benessere e alla sostenibilità, quanto piuttosto il desiderio di sentirsi parte integrante di un gruppo, di appiccicare un’etichetta oggi in voga per definire il proprio modo di alimentarsi, suddividendo i cibi come buoni e cattivi, ma soprattutto risultano presenti diverse false credenze come la presunta dannosità dei carboidrati, così come l’attribuzione di proprietà terapeutiche.
Se per molte persone l'intrinseca rigidità che caratterizza i modelli chetogenici possa non costituire un problema ma anzi, riesce a favorire la compliance dietetica anche grazie, per assurdo, alle motivazioni appena esposte, per altrettante altre la completa esclusione di determinati cibi e il rispetto dei numerosi vincoli imposti non rappresenta una situazione sostenibile a lungo termine, men che meno come “stile di vita”.
Se il fallimento delle diete è dovuto ad un approccio rigido e definito nel tempo, seguendo protocolli pre impostati da terzi, la soluzione per una maggior compliance dietetica non può certo essere il fanatismo.
Il concetto di stile di vita applicato all’alimentazione non solo dovrebbe essere esente da codifiche e rigide imposizioni,ma non dovrebbe neppure essere limitato unicamente all’aspetto dietetico.
Sarebbe più opportuno interpretare uno stile di vita alimentare allo stesso modo della δίαιτα (dieta) Greca, quale complesso delle norme di vita che includono non solo l’alimentazione, ma anche l’attività fisica, il riposo, il rapporto con gli altri e la gestione dello stress, al fine di raggiungere e mantenere uno stato di salute e forma fisica.
Solo effettuando questo shift di approccio alimentare è possibile acquisire abitudini alimentari a lungo termine che non generino frustrazioni e rinunce come una qualsiasi fallimentare dieta pre stampata, portando non solo al raggiungimento e al mantenimento dei risultati, ma ad un benessere globale.
Vita Chetogenica
Da un lato quindi, lo schemino settimanale chetogenico da rispettare pedissequamente vi farà avere dei risultati a breve termine, sempre ammesso che riusciate a resistere quelle poche settimane previste, dall’altro, uno stile di vita chetogenico corre il rischio, se non strettamente cucito addosso a se stessi e soprattutto che abbracci anche gli altri aspetti del benessere, sfociare spesso nel fanatismo e nell’alienazione, allontanandosi dal benessere.
Vita Chetogenica nasce dall’esigenza di tante persone di conciliare i benefici di una dieta chetogenica ad un approccio alimentare sostenibile nel tempo, mirato al raggiungimento e al mantenimento nel tempo del peso forma e ad un benessere più profondo, interrompendo per sempre il circolo vizioso del comune approccio alle diete del prendi e lascia, da cui scaturiscono effetti yo-yo e, in alcuni casi, disturbi del comportamento alimentare.
Le diete non hanno una fine.
Raggiunto l'obiettivo di peso, non si può semplicemente interromperla e “mangiare normalmente”. Con o senza un regime dietetico, ciò che mangiamo influenzerà la nostra fisicità, e non solo. Allo stesso tempo, è assurdo pensare che per il resto della propria vita si possa seguire un piano alimentare di mantenimento, senza alcun momento di grandi variazioni e libertà.
Per rendere una Dieta Chetogenica non più un menù prestampato ma una Vita Chetogenica, è necessario spostare il focus sulla flessibilità e la necessità di apprendere quei pochi concetti utili al fine di rendersi autonomi nella gestione alimentare.
Ultimate le settimane di adattamento necessarie, lo stato di chetosi dovrebbe passare in secondo piano.
Vero che la dieta chetogenica nasce con l’obiettivo di produrre un elevato quantitativo di corpi chetonici, ma proprio perché l’obiettivo è dimagrire e star bene, e la chetosi non è direttamente responsabile della perdita di peso, è indispensabile ristabilire le priorità nel proprio modo di alimentarsi.
Bisogna considerare che la dieta chetogenica nasce in ambito clinico, per trattare l’epilessia farmaco resistente. L’errore che si commette quando si trasla questo regime dietetico dal contesto in cui nasce, in un contesto di dimagrimento per la persona media, senza particolari patologie, è quello di trasportare anche tutta una serie di restrizioni e limitazioni del tutto superflue, che altro non fanno che ridurre drasticamente la sostenibilità a lungo termine e la capacità di attenersi al proprio piano alimentare.
Calcolato il proprio fabbisogno e ripartiti i macronutrienti, come spiegato qui, è possibile comporre in autonomia le proprie giornate alimentari adoperando una semplice app contacalorie, come MACROS.
Acquisire questa capacità consente di non essere più limitati a subire un menù giornaliero impostato da terzi, che non tiene conto di gusti, esigenze, distribuzione dei pasti e imprevisti che possono verificarsi nella giornata, ma decidere in autonomia le scelte alimentari e la composizione dei pasti più adatta all’interno della giornata, prendendo spunto anche dalle idee chetogeniche proposte nel gruppo Facebook.
Tenendo conto inoltre che lo stato di chetosi dovrebbe rappresentare una conseguenza della dieta e non l’obiettivo da perseguire, è possibile non solo essere più tolleranti nella scelta delle fonti alimentari, ma è possibile adottare un approccio ciclico alla dieta chetogenica, alternando giorni di dieta chetogenica a giorni ad alto contenuto di carboidrati.
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